STACCARE LA SPINA: ALLA RICERCA DEL RELAX
“Tecniche di sopravvivenza” alle vacanze e prove di relax che ho attuato nei primi 15 giorni di ferie, valide tutto l’anno
Quest’anno, complici le mie prime vacanze ufficiali da freelance e un paio di impegni, passerò un mese consecutivo nella mia terra di origine, la Sardegna. Le “vacanze” più lunghe che mi ricordassi da quando ero universitaria.
Commenti: “wow, beata te!” “che fortuna che hai!” ecc ecc.
In effetti, lo so che sono fortunata e ho vitto e alloggio garantiti. Peccato che comunque non sarò in ferie al 100% e lavorerò un po’ (come infatti sto facendo), ma con la dovuta moderazione di agosto. E peccato che non abito in Costa Smeralda, non sul mare, quindi devo prendere la macchina, fare chilometri, nella speranza di trovare il parcheggio, in un tutto che assomiglia a qualcosa di stressante alla milanese, ma con il mare e con l’obiettivo di spaparanzarsi al sole (non male questo).
E peccato che, abituata alla mia vita milanese con i miei spazi, eventi, pilates e le mille cose da fare, il mio paese nell’oristanese mi fa passare dal nero al bianco, senza tutte le sfumature di grigio della “noia” intermedie. So che può sembrare strano, ma questo mi generava altro stress.
Così ho deciso di “abbandonarmi alla noia” in maniera costruttiva e rigenerante, e sperimentare qualcosa di diverso dal solito.
Ne ho ricavato non delle vere “illuminazioni”, ma una serie di pensieri/riflessioni e nuove attività che mi accompagneranno oltre il periodo estivo e che volevo condividere con te.
- Ci vogliono un paio di giorni per cambiare il ritmo e iniziare a rilassarsi. Può sembrare banale, ma mai come quest’anno mi sono resa conto di quanto sia difficile passare da “modalità lavoro”, tra l’altro con ritmi elevati per cercare di chiudere tutto prima delle ferie, a “modalità ferie” di completo stravolgimento dei ritmi quotidiani. Se proprio non si riesce a rallentare i giorni prima della partenza, è sempre meglio programmare una fase di “limbo” o meglio di “depressurizzazione” dove ci si prepara al relax totale, cercando di tenere 2 settimane di libero cazzeggio dal lavoro. Da dipendente è forse più facile staccare la spina, da libera professionista, risulta più difficile farlo del tutto, poi nel primo anno di avvio della professione, una mission quasi impossible!
- Prendersi del tempo per l’ozio e la noia. Anche nel mentre che lo scrivo, mi sembra difficile! Stare seduta a scrutare l’orizzonte o a prendere il sole, senza fare nulla, tipo leggere, ascoltare musica, dialogare, parlare, o con il cellulare o il tablet in mano, cosare, a me stessa sembra difficilissimo. Mi annoio. Eppure ho riscoperto anche l’utilità della noia, cerco di ricavare piccoli spazi di tempo per il dolce far nulla se non esistere e godersi il momento. Il qui e ora. In quei momenti creiamo spazio nella nostra “memoria interna”, come quando cancelliamo le foto o le app inutili dal cellulare per farlo funzionare meglio. Farsi stupire da ciò che arriva. Oltre al fatto che stimola la creatività. Preferibilmente lo spazio dovrebbe essere solo ed esclusivamente per noi, senza parenti e amici, figli ecc. Provare per credere!
- Guardare cose note con occhi nuovi e scoprire nuovi dettagli. Ecco questa per me sta diventando una vera passione. Lo sto facendo anche attraverso la fotografia, semplicemente con il mio iPhone e con tanta curiosità. Fotografare le cose che trovo belle, posti noti, oggetti, magari cogliere piccole differenze, la stessa spiaggia ma al tramonto, la mattina, con il vento, le viuzze di una Cagliari rinnovata, la luna, ma cogliere ogni volta piccole sfumature, mi sta allenando ad essere più osservatrice e attenta. Magari tirando anche il naso all’insù, godere del momento e il qui e ora (che torna potente). In questo mi sta aiutando anche il contest #agostoin31click al quale sto dilettando su Instagram e per il quale ho riattivato il mio account, in stato comatoso da anni. Seguimi!
- Attività fisica all’aperto e per obiettivi. Un altro motivo di “preoccupazione” era abbandonare la mia routine milanese pilates/palestra, quindi al chiuso, sapendo di non trovare lo stesso in Sardegna, così ho ripreso a fare ciò che facevo tanti anni fa, movimento all’aperto! Per motivarmi ho scaricato le varie app per verificare percorsi, Km percorsi, calorie, il braccialetto per tracciare l’attività fisica e tutto ciò che serve per motivarti e darti dipendenza dal movimento, magnifico! Darsi degli obiettivi di tempo o di percorso sicuramente aiuta a migliorare le proprie prestazioni e ad ottenere migliori risultati. Quando inizi e fai il pieno di endorfine non smetteresti più. E non è solo al fine di bruciare i piatti tipici della mamma sarda, ma proprio per stare bene e rilassarsi. Le idee migliori mi stanno arrivando proprio in questi momenti, le foto più belle le ho scattate durante il mio training. Forse il modo migliore per liberare spazio. E anche per iniziare più motivati e tonici (non sono nei muscoli) a settembre! E per sconfiggere la malinconia da rientro.
Tu cosa hai fatto di nuovo o hai scoperto di te durante le vacanze? Ti va di condividerlo con me?
Hai ragione su tutto. Devo imparare a organizzare anche le ferie…. trovo sempre qualche scusa x non fare movimento e continuare a studiare roba di lavoro sul divano!
Magari prova ad andare a studiare o lavorare in un posto insolito e rilassante, all’aria aperta.
Vedrai, è fantastico per la creatività! 🙂
Cristiana, che ferie sono se come dici tu “usi il braccialetto per tracciare l’attività fisica e tutto ciò che serve per motivarti e darti dipendenza dal movimento”. Queste non sono ferie. Questo è solo cambiare cella anzichè essere prigioniera del lavoro sei prigioniera del tempo libero. Spegni la tecnologia ed assapora una passeggiata sulla spiaggia o nella natura senza darti un tempo, una distanza o un obiettivo.
Vincenzo,
Grazie del tuo commento.
Siamo per fortuna tutti diversi l’uno dall’altro.
Per te vuol dire essere prigioniero del tempo libero, per un altro tracciare i propri progressi e fare una sfida con se stesso, staccando la spina dal lavoro.
Il mondo è bello perché è vario, e ognuno dà alle vacanze il significato che vuole 😉