EMOTIONAL INTELLIGENCE WEEK: Modello IE Competenza 1

L’Emotional Intelligence Week è una settimana da me dedicata all’approfondimento dell’intelligenza Emotiva per diffondere i concetti fondamentali e spiegare l’importanza di allenarla per la nostra vita

L’Intelligenza Emotiva sarà nel 2020 al 6° posto tra le 10 competenze più richieste sul lavoro (fonte: Future of Jobs Report, World Economic Forum).

Si parla sempre più spesso di Intelligenza Emotiva, così come cresce l’attenzione nel mondo del lavoro verso le cosiddette “competenze soft”, e credo che sia necessario diffonderne la conoscenza.

Quando mi presento come coach specializzata in particolare sulle tematiche dell’Intelligenza Emotiva spesso mi sento dire “Bello! Ma cos’è esattamente?”

Da qui l’idea  dell’Emotional Intelligence Week: dedicare una settimana ai temi riguardanti questa materia di cui sono appassionata, chiarendo di cosa si tratta, chi è una persona emotivamente intelligente e perché è così importante svilupparla.

Cos’è l’Intelligenza Emotiva?

L’Intelligenza Emotiva (IE o QE quoziente emotivo) è l’abilità di utilizzare le emozioni in maniera efficace.

L’intelligenza Emotiva è la capacità di saper comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui, saper creare relazioni efficaci tramite l’empatia, conoscere e portare avanti i propri obiettivi e valori.

 

Riguarda la comprensione di noi stessi, dei nostri umori e sentimenti, dei nostri obiettivi, e capacità di automotivarci e gestire i nostri stati mentali ed emotivi anche quando siamo sotto stress; la comprensione degli altri e dei loro sentimenti e la capacità di rapportarci con loro in modo efficace.

L’intelligenza emotiva è un insieme di competenze che ci permette di integrare la parte razionale del nostro cervello con quella emozionale.

Non è certamente un sostituto dell’intelligenza tradizionale, non rimpiazza le competenze tecniche specifiche, ma può fornire una serie di abilità che, se le alleniamo, ci aiutano nella comprensione e gestione delle emozioni. Se sappiamo essere coscienti delle emozioni, e le integriamo con la nostra parte razionale, aumenteremo la conoscenza di noi stessi, le nostra capacità relazionali e di raggiungere gli obiettivi.

Al contrario del QI che non cambia, l’IE si può migliorare, non rappresenta un fattore determinato geneticamente, basta allenarsi!

Essere emotivamente intelligenti ci aiuta a gestire al meglio la nostra vita privata, il lavoro e più in generale i rapporti con gli altri.

Per i bambini un importante risultato dell’IE è instaurare amicizie più forti e ottenere voti migliori.

Per gli adulti le abilità dell’IE sono fondamentali per la leadership, il team work, il customer care, le relazioni personali e per la salute.

Sull’importanza dell’IE ci tornerò più avanti, tratterò le singole competenze con abbinati degli esercizi.

Le competenze dell’Intelligenza Emotiva

In concreto, quali sono le competenze che rappresentano l’IE?

Il modello che seguo (anche come assessor) e che presento è quello di Six Seconds, la prima e più grande organizzazione internazionale dedicata al 100% allo sviluppo dell’IE.

Il modello SEI (Six Seconds Emotional Intelligence) si divide in tre aree e 8 competenze:

  • SELF AWARENESS – Consapevolezza di sé
  • Comprendere le Emozioni
  • Riconoscere i Sentieri Emozionali     

    SEI_Modello

    Modello Intelligenza Emotiva Six Seconds

 

  • SELF MANAGEMENT – Gestione di sé
  • Utilizzare il Pensiero Sequenziale
  • Navigare le Emozioni
  • Trovare la Motivazione Intrinseca
  • Esercitare l’Ottimismo

 

  • SELF DIRECTION – perseguimento degli obiettivi eccellenti ed empatia
  • Far Crescere l’Empatia
  • Perseguire Obiettivi Eccellenti

 

COMPETENZA 1: COMPRENDERE LE EMOZIONI

La prima competenza fa parte della prima area: SELF AWARENESS, Consapevolezza di sé.

Le competenze che riguardano quest’area rispondono alla domanda: Cosa sto provando?

Più precisamente consistono nella comprensione delle emozioni e il riconoscimento degli schemi mentali. Questo vuol dire notare con precisione cosa senti e fai, quindi ci aiuta a conoscerci meglio riconoscendo i nostri modelli tipici di reazione, capire cosa ci fa “scattare”.

Generalmente proviamo diverse emozioni contemporaneamente, ma è difficile riuscire a identificarle tutte.

Perché è così importante capire che emozione o che schema mentale stiamo applicando?

Lo sai che quando prendiamo una decisione questa è influenzata per oltre l’80% dalla spinta emozionale? Se non sei consapevole di quali emozioni stai provando, come fai a prendere una decisione efficace?

  • COMPRENDERE LE EMOZIONI – CE: capacità di identificare accuratamente l’emozione che si prova, sapere dare un nome.

Questa competenza ci aiuta a classificare le emozioni complesse, a darle un nome, e iniziare a capire le loro cause ed effetti. Non è spesso facile decifrare i sentimenti, ma cercare di percepire e interpretare l’informazione emotiva è fondamentale per usare, comprendere e gestire le spinte emotive.

Se siamo in grado di individuare le nostre emozioni, riusciremo più facilmente a comprendere con efficacia anche le emozioni e le reazioni delle persone che abbiamo di fronte, quando abbiamo una discussione o quando stiamo negoziando, per esempio.

La persona con cui ci relazioniamo percepisce il nostro stato d’animo non solo per quello che diciamo, ma anche per il nostro comportamento e se siamo poco consapevoli di come ci sentiamo possiamo apparire incoerenti o dissonanti.

Miglioramento: CONCRETO – difficilmente sanno dare un nome (o anche notare) ai propri sentimenti. Possono trovare i sentimenti travolgenti e irrazionali. Preferiscono una visione analitica delle emozioni.

Esperto: EMOTIVO – Ha un ricco vocabolario emozionale, forte intuizione. Riesce facilmente ad esprimere le sue emozioni.

E ora procurati un “quaderno delle emozioni”, iniziano gli esercizi dell’Emotional Intelligence Week!

ESERCIZIO

Pensa una situazione un po’ “critica e difficile”, che stai vivendo o recente (una decisione importante, una consegna importante sul lavoro ad esempio), pensa all’emozione che hai sentito e prova a darle un nome e definire l’intensità. Ricorda poi il contesto e la situazione che ha suscitato tale emozione:

  • Quali sensazioni fisiche hai percepito? Sai localizzarle nel tuo corpo? Ti senti teso?
  • Hai pensato a qualcosa in particolare? (che questa emozione vi imbarazzasse, che vi facesse stare bene, ecc?)
  • Questa emozione ha generato un impulso ad agire, a comportarti in un certo modo?
  • Si è manifestata sul vostro volto? Se si in che modo?

Appunta sul tuo quaderno:

Sensazioni: (es. peso sullo stomaco o sul petto, caldo, freddo, aumento del battito cardiaco.. )

Pensieri: (es. dico a me stesso che “non ce la farò mai”, “sono il peggiore del mio team”)

Impulsi: (es. ho voglia di abbandonare il progetto)

Espressione del viso: (es. Sento la mascella contratta, rossore in viso)

Emozione: (es. provo ansia)

 

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