EMOTIONAL INTELLIGENCE WEEK: Competenza VII e VIII

L’Emotional Intelligence Week è una settimana da me dedicata all’approfondimento dell’intelligenza Emotiva per diffondere i concetti fondamentali e spiegare l’importanza di allenarla per la nostra vita

Le ultime due competenze si riferiscono all’area del modello dell’IE del “Direzionamento di sé stessi” o “Self Direciont”.

SELF DIRECTION: Far crescere l’empatia e perseguire obiettivi eccellenti.

Quest’area riguarda l’allineamento dei nostri obiettivi con le nostre scelte di vita, grazie all’empatia e alla capacità di agire e decidere per uno scopo. Questa finalità ti aiuta a mettere in pratica i tuoi impegni più importanti liberando la tua piena energia e il tuo potenziale.

COMPETENZA 7: FAR CRESCERE L’EMPATIA

Questa competenza riguarda la capacità di riuscire a stabilire una connessione più profonda con gli altri grazie al riconoscere e rispondere appropriatamente alle emozioni delle persone. L’empatia è la chiave per comprendere gli altri, stringere relazioni durature, affidabili e che teniamo conto delle altre persone nel prendere le decisioni.

Chi ha un punteggio basso può apparire distante: è probabile che minimizzi o ignori i sentimenti degli altri o li fraintenda. Può creare relazioni diffidenti o distaccate o può sentirsi non compreso dagli altri.

COMPETENZA 8: PERSEGUIRE OBIETTIVI ECCELLENTI

Significa connettere le scelte giornaliere con il nostro profondo senso di scopo, cioè in nostri valori legati ai nostri obiettivi di lungo termine. Questa competenza EQ fornisce il senso di direzione, una stella polare, che può essere usata giorno per giorno per avere chiaro cos’è più importante. Chi ha questa abilità sviluppata ha un forte senso di potere personale e di leadership.

Questa capacità nel perseguire obiettivi a lungo termine è la competenza cardine di tutto il modello dell’Intelligenza Emotiva: andando a lavorare su questa abilità si va ad agire su tutte le altre competenze.

Chi non è particolarmente abile in questa capacità è probabilmente focalizzato sul breve termine e su se stesso. Può essere facilmente distratto e influenzato da interessi momentanei o ricerca di appagamento temporaneo.

Vuoi conoscerti meglio attraverso l’Intelligenza Emotiva? Dai un’occhiata a Power Coaching e Intelligenza Emotiva

EMOTIONAL INTELLIGENCE WEEK: Competenza V e VI

L’Emotional Intelligence Week è una settimana da me dedicata all’approfondimento dell’intelligenza Emotiva per diffondere i concetti fondamentali e spiegare l’importanza di allenarla per la nostra vita

La quinta e sesta competenza si riferiscono all’area del modello dell’Intelligenza Emotiva del “Gestisci te stesso”.

COMPETENZA 5: TROVARE LA MOTIVAZIONE INTRINSECA

La motivazione intrinseca è quella interna, che viene esclusivamente da noi. Trovare la motivazione intrinseca vuol dire quindi scoprire e impegnare un’energia basata sui nostri valori personali e interessi, che ci spinge a cambiare, crescere e ad agire.

Chi ha questa capacità poco sviluppata richiede conferme esterne per essere motivato, come riconoscimenti, lodi, ricompense oppure la paura di essere punito o non riconosciuto. Inoltre può essere facilmente influenzato dagli altri.

Non è sbagliato voler avere il riconoscimento esterno, ma avere una motivazione interna più forte ci aiuta ad essere più sicuri di noi stessi, indipendenti. E inoltre la motivazione intrinseca è più duratura.

ESERCIZIO: MOTIVAZIONE INTRINSECA

Pensa all’ultima volta in cui ti sei sentito motivato e appunta sul tuo quaderno delle emozioni:

  • Cos’hai fatto?
  • Da dove veniva la tua motivazione?
  • Perché era importante per te?
  • Quanto della tua motivazione era dovuto ad altre persone?

COMPETENZA 5: ESERCITARE L’OTTIMISMO

Essere ottimisti in questo caso non vuol dire “vedere la vita con gli occhiali rosa” ma piuttosto avere una prospettiva di scelta e altre opportunità. L’ottimismo ci consente di andare oltre la situazione che stiamo vivendo in questo momento e poter pensare che siamo in grado di cambiare le cose e muoverci verso il futuro che desideriamo. È essere più proattivi nella vita, vedere più opzioni e opportunità per superare ostacoli e avversità, essere innovativi e problem solver.

Chi ha un punteggio basso in questa competenza può essere portato a sentirsi un po’ “vittima”. Quando si scontra con delle sfide tende ad affidare la responsabilità all’esterno di sé, gli altri o le circostanze esterne, piuttosto che cercare di agire per risolverle tende a vedersi come impotente. Tende a rimanere focalizzato sul problema invece che cercare le soluzioni.

 

EMOTIONAL INTELLIGENCE WEEK: Competenza III e IV

L’Emotional Intelligence Week è una settimana da me dedicata all’approfondimento dell’intelligenza Emotiva per diffondere i concetti fondamentali e spiegare l’importanza di allenarla per la nostra vita

La terza e quarta competenza si riferiscono all’area del modello dell’IE del “Gestisci te stesso”.

SELF MANAGEMENT: Gestione di sé stessi.

Quest’area riguarda la gestione delle emozioni, che ci è utile per agire in maniera più consapevole e intenzionale. Invece che reagire con il “pilota automatico” attraverso un’attenta gestione delle emozioni si può agire in modo più conscio e proattivo.

COMPETENZA 3: UTILIZZARE IL PENSIERO SEQUENZIALE

Questa competenza si riferisce all’abilità nel valutare (emotivamente e praticamente) i costi nel breve e lungo termine e i benefici delle nostre scelte. Ogni azione, ogni scelta, ha un effetto. Questa capacità ci aiuta a esaminare le conseguenze delle nostre scelte. È la chiave per gestire i nostri impulsi e agire intenzionalmente (piuttosto che reagire)

Chi ha un punteggio estremamente basso è reattivo: difficilmente si sofferma a riflettere sull’impatto delle proprie scelte (potrebbe anche non riconoscere che sta facendo delle scelte), probabilmente è un impulsivo.

Il caso opposto è essere paralizzato: considera le implicazioni attentamente ma può diventare eccessivamente avverso al rischio o rimanere “paralizzato” senza agire.

ESERCIZIO

Prova a pensare a delle decisioni che devi prendere nel breve periodo

  • Pensa a una sola decisione da prendere ENTRO 1 MESE, che ti sembra più urgente
  • Prova ad elencare i COSTI e BENEFICI derivanti da questa scelta
    1. Quali sono i costi/benefici per te?
    2. Quali sono i costi/benefici per le persone coinvolte?

COMPETENZA 4: NAVIGARE LE EMOZIONI

Chi possiede questa abilità riesce a trasformare e sviluppare emozioni per andare avanti in maniera efficace. Questo significa accettare le proprie emozioni senza negarle o cercare di sopprimerle, ma “navigarci” dentro, dandoci la possibilità di comprendere i messaggi che provengono dai nostri sentimenti.

Chi non possiede questa abilità può sia evitare le emozioni (sopprimerle, minimizzare, fermare, ignorare) o abbandonarsi troppo a loro. Questo è molto importante per la gestione della rabbia e dello stress.

LA VERITÀ, VI PREGO, SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA

Lavorare sull’Intelligenza Emotiva vuol dire incrementare la propria performance personale. Ti spiego perché è importante per il nostro successo professionale

Nel mio precedente post ho già parlato di cosa è l’Intelligenza Emotiva: la capacità di comprendere le proprie e altrui emozioni e gestirle, riuscire ad avere relazioni interpersonali soddisfacenti, darsi degli obiettivi importanti.

Ma a cosa mi serve?

Vi è capitato di chiedervi come mai persone che sono molto intelligenti (cioè hanno un alto QI) sembrano avere meno successo o addirittura falliscono rispetto chi ha un QI più basso?

Penso al compagno di classe bravissimo in matematica e in fisica, ma che spesso stava solo o era silenzioso, parlava con pochi e alla fine non ha fatto carriera o comunque non come ci si aspettava da lui.

Poi c’era il compagno di banco che non brillava di certo per intelligenza, però era il tipico compagnone, che invece è diventato il responsabile commerciale per quella grande multinazionale.

Nel lavoro, sicuramente ha più probabilità di avere successo chi ha delle competenze tecniche più sviluppate di altri, e un QI maggiore. Ma spesso non è proprio così scontato, anzi, l’intelligenza analitica da sola non basta.

Le competenze tecniche ovviamente servono, ma da sole non sono sufficienti a farci avere successo nella vita. Ricerche mostrano che il 55% circa dei fattori di successo di una persona, quindi la sua performance personale, dipendono dall’Intelligenza emotiva.

Te lo spiego con un film: The imitation game

Faccio sempre l’esempio del il film “The Imitation Game”: la storia di Alan Turing, un matematico e critto-analista che aiuta il governo inglese durante la seconda guerra mondiale a decifrare i codici con cui i tedeschi si mandavano informazioni sugli attacchi. Un genio! Stiamo parlando della persona che inventò il computer come lo conosciamo ora, una persona con il QI elevatissimo. Bene, è proprio l’esempio calzante di una persona che ha un altissimo QI ma ha poca Intelligenza Emotiva.

Infatti, la macchina che creò (la macchina di Turing) fu utile solo grazie all’interazione con gli altri membri del team, che prima aveva snobbato. Turing si mise in gioco e sforzandosi di cambiare il comportamento sprezzante e non empatico nei confronti degli altri.

Creare relazioni di fiducia

Nella vita professionale questo è alla base. Che tu lavori in team, che tu sia un commerciale, o un libero professionista, un imprenditore, un leader, non puoi prescindere dal creare relazioni efficaci, basate sulla fiducia. Come si fa? Sviluppando l’empatia, cioè la capacità di capire gli altri, imparerai ad ascoltare in maniera più attiva i tuoi clienti, collaboratori, colleghi e anche il tuo lavoro migliorerà, garantito.

Leader o capo?

La differenza che passa tra un leader e un capo è data proprio dall’Intelligenza Emotiva.

Competenze emotive come autocontrollo, capacità di automotivarsi, entusiasmo, empatia, perseveranza, risolvere i conflitti e cooperare sono tutte abilità di una leadership illuminata.

Un buon leader, infatti, riesce grazie all’empatia a capire quali leve muovere con i suoi collaboratori per raggiungere gli obiettivi comuni; ispira gli altri grazie alla sua motivazione e vision, che trasmette a chi lo circonda.

Pensate a quanto tempo passa un manager a pianificare e gestire il lavoro e quanto invece nel cercare di risolvere conflitti o gestire incomprensioni.

Gestire le emozioni nel business

Quando poi le cose non vanno bene, come in questo periodo storico economicamente complicato, una persona emotivamente intelligente è chi riesce a perseverare nei propri obiettivi nonostante le frustrazioni, a trovare nuove via d’uscita e ad aver fiducia nelle proprie capacità.

Ma soprattutto, quando le emozioni hanno il sopravvento (nel bene e nel male) e non sappiamo gestirle, il QI ci può venire ben poco in aiuto.

Mi viene in mente il caso delle turbolenze dei mercati finanziari: quando il mercato crolla razionalmente sarebbe il caso di non uscire dalla posizione e casomai comprare, o far valutare la posizione, invece il panico innesta un’ondata di vendite che altro non fa che peggiorare la situazione.

Decidere

Quando dobbiamo prendere una decisione, per esempio, è fondamentale ascoltare le nostre sensazioni, e di conseguenza, quello che le nostre emozioni ci stanno dicendo. Se ho un peso allo stomaco e al petto nel mentre che penso ad una possibile soluzione, probabilmente quella non è la strada più efficace da prendere per la nostra vita.

Non c’è contrapposizione, come si può credere, tra emozioni e razionalità, non è vero che l’emozione è debolezza e la razionalità è sinonimo di forza, ma è vero che le due cose devono coesistere, integrarsi e interagire tra loro.

Essere emotivamente intelligenti è insomma molto importante per la nostra performance personale.

Lo sai che si può anche misurare e capire su quali competenze emotive lavorare per raggiungere i tuoi obiettivi? Dai un’occhiata al percorso “Power Coaching e Intelligenza Emotiva

Dubbi? Curiosità? Feedback? Scrivimi! cmelis@coachingpower.it

EMOTIONAL INTELLIGENCE WEEK: Competenza 2

L’Emotional Intelligence Week è una settimana da me dedicata all’approfondimento dell’intelligenza Emotiva per diffondere i concetti fondamentali e spiegare l’importanza di allenarla per la nostra vita

La seconda competenza che presento fa sempre parte dell’area del modello dell’IE del “Conosci te stesso”, che ti ho spiegato nel mio post precedente.

RICONOSCERE I SENTIERI EMOZIONALI

È quella competenza che ci aiuta a individuare consapevolmente le nostre reazioni abituali.

Il cervello stabilisce e segue dei percorsi neuronali, che possiamo chiamare schemi, per creare efficienza, questo vuol dire che davanti a situazioni simili siamo portati a reagire nello stesso modo. Questi percorsi sono dei legami tra pensieri, sentimenti e azioni.

Se non ne siamo consapevoli, i nostri schemi possono portarci a reagire in modo istintivo e poco cosciente, come se stessimo inserendo il pilota automatico, quindi d’impulso e non in maniera intenzionale, salvo poi pentirci 10 secondi dopo per come ci siamo comportati. E poi pensare “anche stavolta ho reagito male…”.

Ad esempio, reagire ad una critica arrabbiandoci e non ascoltando quello che ci viene detto. O magari il “dire sempre si”, anche quando vorremmo dire no.

Gli schemi si possono individuare prestando attenzione a ciò che pensiamo nelle diverse situazioni, stando attenti a valutare se tendiamo a pensare e/o a comportarci sempre nello stesso modo.

Avere consapevolezza delle nostre reazioni tipiche, quindi identificarle ci aiuta anche a cambiare questi comportamenti, evitando o anticipando reazioni impulsive e pregiudicare quindi le relazioni con chi ci sta attorno.

ESERCIZIO

Prova ad individuarne alcuni schemi ricorrenti. Come reagisci solitamente quando:

  1. Quando ti fanno un complimento in pubblico
  2. Ti viene richiesto di svolgere un lavoro molto difficile in poco tempo
  3. Il tuo capo ti rimprovera per un errore
  4. Ti imbarchi in un lavoro più difficile del previsto
  5. Ti chiedono un favore
  6. Ti aggrediscono verbalmente

E tu quali altri schemi hai?

EMOTIONAL INTELLIGENCE WEEK: Modello IE Competenza 1

L’Emotional Intelligence Week è una settimana da me dedicata all’approfondimento dell’intelligenza Emotiva per diffondere i concetti fondamentali e spiegare l’importanza di allenarla per la nostra vita

L’Intelligenza Emotiva sarà nel 2020 al 6° posto tra le 10 competenze più richieste sul lavoro (fonte: Future of Jobs Report, World Economic Forum).

Si parla sempre più spesso di Intelligenza Emotiva, così come cresce l’attenzione nel mondo del lavoro verso le cosiddette “competenze soft”, e credo che sia necessario diffonderne la conoscenza.

Quando mi presento come coach specializzata in particolare sulle tematiche dell’Intelligenza Emotiva spesso mi sento dire “Bello! Ma cos’è esattamente?”

Da qui l’idea  dell’Emotional Intelligence Week: dedicare una settimana ai temi riguardanti questa materia di cui sono appassionata, chiarendo di cosa si tratta, chi è una persona emotivamente intelligente e perché è così importante svilupparla.

Cos’è l’Intelligenza Emotiva?

L’Intelligenza Emotiva (IE o QE quoziente emotivo) è l’abilità di utilizzare le emozioni in maniera efficace.

L’intelligenza Emotiva è la capacità di saper comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle altrui, saper creare relazioni efficaci tramite l’empatia, conoscere e portare avanti i propri obiettivi e valori.

 

Riguarda la comprensione di noi stessi, dei nostri umori e sentimenti, dei nostri obiettivi, e capacità di automotivarci e gestire i nostri stati mentali ed emotivi anche quando siamo sotto stress; la comprensione degli altri e dei loro sentimenti e la capacità di rapportarci con loro in modo efficace.

L’intelligenza emotiva è un insieme di competenze che ci permette di integrare la parte razionale del nostro cervello con quella emozionale.

Non è certamente un sostituto dell’intelligenza tradizionale, non rimpiazza le competenze tecniche specifiche, ma può fornire una serie di abilità che, se le alleniamo, ci aiutano nella comprensione e gestione delle emozioni. Se sappiamo essere coscienti delle emozioni, e le integriamo con la nostra parte razionale, aumenteremo la conoscenza di noi stessi, le nostra capacità relazionali e di raggiungere gli obiettivi.

Al contrario del QI che non cambia, l’IE si può migliorare, non rappresenta un fattore determinato geneticamente, basta allenarsi!

Essere emotivamente intelligenti ci aiuta a gestire al meglio la nostra vita privata, il lavoro e più in generale i rapporti con gli altri.

Per i bambini un importante risultato dell’IE è instaurare amicizie più forti e ottenere voti migliori.

Per gli adulti le abilità dell’IE sono fondamentali per la leadership, il team work, il customer care, le relazioni personali e per la salute.

Sull’importanza dell’IE ci tornerò più avanti, tratterò le singole competenze con abbinati degli esercizi.

Le competenze dell’Intelligenza Emotiva

In concreto, quali sono le competenze che rappresentano l’IE?

Il modello che seguo (anche come assessor) e che presento è quello di Six Seconds, la prima e più grande organizzazione internazionale dedicata al 100% allo sviluppo dell’IE.

Il modello SEI (Six Seconds Emotional Intelligence) si divide in tre aree e 8 competenze:

  • SELF AWARENESS – Consapevolezza di sé
  • Comprendere le Emozioni
  • Riconoscere i Sentieri Emozionali     

    SEI_Modello

    Modello Intelligenza Emotiva Six Seconds

 

  • SELF MANAGEMENT – Gestione di sé
  • Utilizzare il Pensiero Sequenziale
  • Navigare le Emozioni
  • Trovare la Motivazione Intrinseca
  • Esercitare l’Ottimismo

 

  • SELF DIRECTION – perseguimento degli obiettivi eccellenti ed empatia
  • Far Crescere l’Empatia
  • Perseguire Obiettivi Eccellenti

 

COMPETENZA 1: COMPRENDERE LE EMOZIONI

La prima competenza fa parte della prima area: SELF AWARENESS, Consapevolezza di sé.

Le competenze che riguardano quest’area rispondono alla domanda: Cosa sto provando?

Più precisamente consistono nella comprensione delle emozioni e il riconoscimento degli schemi mentali. Questo vuol dire notare con precisione cosa senti e fai, quindi ci aiuta a conoscerci meglio riconoscendo i nostri modelli tipici di reazione, capire cosa ci fa “scattare”.

Generalmente proviamo diverse emozioni contemporaneamente, ma è difficile riuscire a identificarle tutte.

Perché è così importante capire che emozione o che schema mentale stiamo applicando?

Lo sai che quando prendiamo una decisione questa è influenzata per oltre l’80% dalla spinta emozionale? Se non sei consapevole di quali emozioni stai provando, come fai a prendere una decisione efficace?

  • COMPRENDERE LE EMOZIONI – CE: capacità di identificare accuratamente l’emozione che si prova, sapere dare un nome.

Questa competenza ci aiuta a classificare le emozioni complesse, a darle un nome, e iniziare a capire le loro cause ed effetti. Non è spesso facile decifrare i sentimenti, ma cercare di percepire e interpretare l’informazione emotiva è fondamentale per usare, comprendere e gestire le spinte emotive.

Se siamo in grado di individuare le nostre emozioni, riusciremo più facilmente a comprendere con efficacia anche le emozioni e le reazioni delle persone che abbiamo di fronte, quando abbiamo una discussione o quando stiamo negoziando, per esempio.

La persona con cui ci relazioniamo percepisce il nostro stato d’animo non solo per quello che diciamo, ma anche per il nostro comportamento e se siamo poco consapevoli di come ci sentiamo possiamo apparire incoerenti o dissonanti.

Miglioramento: CONCRETO – difficilmente sanno dare un nome (o anche notare) ai propri sentimenti. Possono trovare i sentimenti travolgenti e irrazionali. Preferiscono una visione analitica delle emozioni.

Esperto: EMOTIVO – Ha un ricco vocabolario emozionale, forte intuizione. Riesce facilmente ad esprimere le sue emozioni.

E ora procurati un “quaderno delle emozioni”, iniziano gli esercizi dell’Emotional Intelligence Week!

ESERCIZIO

Pensa una situazione un po’ “critica e difficile”, che stai vivendo o recente (una decisione importante, una consegna importante sul lavoro ad esempio), pensa all’emozione che hai sentito e prova a darle un nome e definire l’intensità. Ricorda poi il contesto e la situazione che ha suscitato tale emozione:

  • Quali sensazioni fisiche hai percepito? Sai localizzarle nel tuo corpo? Ti senti teso?
  • Hai pensato a qualcosa in particolare? (che questa emozione vi imbarazzasse, che vi facesse stare bene, ecc?)
  • Questa emozione ha generato un impulso ad agire, a comportarti in un certo modo?
  • Si è manifestata sul vostro volto? Se si in che modo?

Appunta sul tuo quaderno:

Sensazioni: (es. peso sullo stomaco o sul petto, caldo, freddo, aumento del battito cardiaco.. )

Pensieri: (es. dico a me stesso che “non ce la farò mai”, “sono il peggiore del mio team”)

Impulsi: (es. ho voglia di abbandonare il progetto)

Espressione del viso: (es. Sento la mascella contratta, rossore in viso)

Emozione: (es. provo ansia)

 

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Vietato accontentarsi

Stai rimandando una decisione, ti arrovelli pensando a come uscire da una situazione un po’ scomoda senza riuscire a decidere? Ti stai accontentando!

Ecco, ci risiamo! è lunedì  e quando suona la sveglia, pensando di andare in ufficio o alla giornata che ti aspetta non trovi la forza di alzarti dal letto e neanche una vera motivazione per farlo.

Magari il tuo lavoro non ti piace più come una volta e cerchi di ricordare quando è stata l’ultima volta che ti sei svegliato felice e motivato. Ti trascini andando avanti e chiedendoti se potresti cambiare azienda, o semplicemente la mansione, o addirittura metterti in proprio aprendo quell’attività in cui sei tanto bravo e ti diverti a fare. E i giorni passano uno dopo l’altro, uguali a se stessi, senza che tu faccia qualcosa per cambiare la situazione. Poi c’è la crisi, la paura del nuovo e del cambiamento, o non hai idea da dove ripartire.

In poche parole ti stai “accontentando“.

Le parole sono importanti. E spesso il significato che diamo ad una parola non è uguale per tutti.

Il significato che io associo alla parola “accontentarsi” è quello di “rassegnarsi” “tergiversare”.

Per me la frase “devi accontentarti”, o “bisogna accontentarsi” significa mettersi in condizione di una situazione in cui stiamo subendo passivamente, senza fare nessuna scelta, prendere una decisione o compiere qualche azione. Tirare a campare insomma.

Davanti ad una sfida o difficoltà, una decisione da prendere, o una situazione complessa, un bivio insomma, abbiamo sempre tre possibilità

  • Accontentarsi: scegliere di non decidere e continuare a stare nel tunnel
  • Accettarla: decidere di stare in quella situazione, arredare il tunnel insomma
  • Cambiarla

Scegliere di non scegliere

La nostra tendenza è spesso quella di andare avanti in situazioni in cui non ci sentiamo più a nostro agio, non siamo più contenti, ci lamentiamo o ci trasciniamo.

Nel caso accontentarsi stiamo in una “non decisione”, subiamo la situazione.

Ma anche non prendere una decisione è una scelta!

Lo svantaggio di continuare a procrastinare, non facendo una scelta, significa mettersi in una situazione in cui poi saranno gli altri a decidere per noi o comunque sarà la vita che prenderà una piega che magari non volevamo o non abbiamo scelto, appunto.

Se sei nel tunnel, arredalo!

Che differenza c’è tra accontentarsi e accettare la situazione?

Accettare, restare, implica una fase attiva, uno sforzo di resilienza. Significa analizzare la situazione e decidere che per noi è meglio rimanere dove stiamo, non cambiare.

Se cerchi di guardare la situazione per quella che è, in un’ottica di abbondanza, ti interroghi su cosa davvero è più adatto a te e su quali sarebbero le conseguenze del cambiamento, stai ponendo le basi per una scelta consapevole.

Non è detto che la soluzione migliore sia cambiare, ognuno ha la sua storia e i suoi tempi.

Per decidere puoi fare un bilancio degli aspetti positivi e negativi, di cosa tenere della situazione che ti rende “rassegnato”, focalizzarti di più su quello che c’è!

Nel caso di una situazione lavorativa poco piacevole, decidere di stare, per esempio, potrebbero esserci i vantaggi:

  • l’azienda ti piace
  • Hai un buon stipendio
  • Sei riconosciuto,
  • hai un’altra professionalità
  • stai pagando il mutuo
  • puoi prenderti le ferie quando vuoi
  • hai bisogno di stabilità,
  • il clima dell’ufficio con i colleghi è buono
  • hai molti benefit

Analizzare la situazione e decidere di tenerla mette in atto nuove energie, più propositive e positive.

Sei nel tunnel ma decidi di arredarlo come piace a te.

Liberi quell’energia che impieghi nello stare ad arrovellarti a pensare a quella situazione, a negarla, e magari inizi a vedere che per noi è più importante stare e cercare di vedere quello che c’è, in un’ottica di abbondanza, invece che di deficit (vedere cosa ti manca).

Quali sono i vantaggi?:

  • Liberi energia e ti senti meglio
  • Prendi una decisione e smetti di procrastinare
  • Finalmente hai la visione di abbondanza piuttosto che di deficit

Accettare la situazione, di solito, è anche un modo di fare pace con se stessi e comunque mettere le basi  per fare un cambiamento in futuro.

Cambiare

Se il bilancio è più negativo che positivo puoi decidere di fare il cambiamento che desideri, questo richiede molte più energie, obiettivi chiari e un buon piano d’azione!

Per concludere

Prendere una decisione (perché di questo stiamo parlando) non è sempre semplice

Per prendere una decisione veramente efficace, dovremmo chiederci cosa davvero è importante per noi, quanto siamo allineati con il nostro “senso di direzione”, quello che nel modello dell’Intelligenza Emotiva di Six Seconds viene chiamato Obiettivo Eccellente

  • Cosa è davvero importante per noi?
  • Qual è un mio vero talento?

Queste sono domande che ci aiutano a definire quale decisione prendere o focalizzare un obiettivo

Parlerò di come allineare gli obiettivi a ciò che ha significato per noi, e quindi ai nostri obiettivi eccellenti nel prossimo webinar del 16 luglio alle 18:30 “Allineare gli obiettivi alla direzione

Il webinar è gratuito: iscrivetevi su Eventbrite per ricevere il link alla piattaforma Zoom cliccando qui

Evento COACH IN AZIONE al MilanIN

Lunedì 14 Marzo a MilanIN due interventi sul coaching “Allenare l’empatia” e “La legge desiderio-decisione” con CRISTIANA MELIS e TERESA TARDIA

Tornano in azione i Coach a MilanIN, lunedì 14 Marzo dalle 19:30, PACINO CAFE Piazzale Bacone 9 Milano, con una serata fortemente esperienziale che vede due ambiti applicativi distintivi.

ALLENARE L’EMPATIA. Nel 2020 tra le 10 competenze che verranno richieste maggiormente nelle aziende c’è L’Intelligenza Emotiva. La differenza che passa tra un capo e un Leader è data proprio dalle capacità emotive e relazionali, tra le quali una delle più importanti è l’Empatia, l’abilità di riconoscere e rispondere in maniera appropriata alle emozioni delle altre persone, al fine di stabilire delle relazioni più efficaci e basate sulla fiducia. L’intervento sarà volto ad allenare proprio questa competenza, mediante un esercizio esperienziale.

LA LEGGE DESIDERIO-DECISIONE. I desideri possono trasformarsi e attivare percorsi di crescita, cambiamento e trasformazione. Se riesci a decidere e poi mettere in pratica le decisioni, vuol dire che attivi il cambiamento. Una decisione può essere procrastinata, anche quando non decidiamo, stiamo prendendo una decisione. Il Coach allena al cambiamento e ogni piano di azione passa attraverso micro e macro decisioni per raggiungere i “de-sidera”, le stelle che brillano e che fanno bene e con consapevolezza.

IL COACHING

Il coaching è una partnership con i clienti che attraverso un processo creativo stimola la riflessione ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale. Il coaching include un approccio elogiativo che si fonda sul riconoscimento di ciò che è giusto, di ciò che funziona, di ciò che è desiderato, di ciò che è necessario per arrivare all’obiettivo. Le responsabilità del coach sono quelle di scoprire, rendere chiari ed allineare gli obiettivi che il cliente desidera raggiungere, nonché guidarlo in una scoperta personale di tali obiettivi e fare in modo che le soluzioni e le strategie da seguire emergano dal cliente stesso, infine lasciare piena autonomia e responsabilità al cliente. Durante ciascun incontro è il cliente stesso a scegliere l’argomento della conversazione, mentre il coach lo ascolta ponendo osservazioni e domande. Questa interazione contribuisce a creare maggiore chiarezza ed induce il cliente a divenire proattivo. Nel coaching si osserva “dove si trova il cliente oggi”, quale sia cioè la situazione attuale di partenza, e si definisce, in comune accordo, ciò che egli è disposto a fare per raggiungere “la meta in cui vorrebbe trovarsi domani”. (tratto da Cos’è il Coaching – ICF Italia)

 

È gradito un cenno di conferma di partecipazione rispondendo alla mail eventi@milanin.com

 

Cristiana Melis

Coach accreditata ACC da ICF, Assessor SEI per l’Intelligenza Emotiva, si occupa di coaching e formazione per lo sviluppo professionale dopo aver lavorato per 11 anni nell’ambito finanziario, nell’area Risk Management.
Supporta percorsi di Coaching individuali e di team, intervenendo sulle tematiche della trasformazione e crescita personale, sviluppo dell’intelligenza emotiva e della leadership.

e-mail: cmelis@coachingpower.it  web site www.coachingpower.it

Teresa Tardia

ACC Coach ICF. Specializzata nella formazione aziendale, area in cui tende ad ottimizzare le performance delle risorse umane, attraverso i processi legati alla motivazione, credibilità, fiducia in sé e capacità di acquisire conoscenze e competenze. Dal 2008 al 2015 docente a contratto di organizzazione aziendale. È impegnata nell’area dello sviluppo e della crescita professionale e nel life design.

email: teresa@ttardia.it  web site: www.ttardia.it

 

Programma:

– A partire dalle ore 19.30 aperitivo presso PACINO CAFE Piazzale Bacone 9 Milano

– Ore 20.30: Apertura sala riservata a MilanIN

– Ore 21.00 Incontro e Presentazione

– Ore 22:00 Domande/Risposte

– Ore 22.30: Libero Networking

L’ingresso alla sala MilanIN è possibile ai soci effettivi ed aggregati di MilanIN e di tutti i ClubIN alle seguenti condizioni:

– Socio Aggregato MilanIN PRIMA ISCRIZIONE: Euro 5 per quota annuale soci aggregati + Euro 10 al locale per aperitivo.

– Socio Aggregato GIA ISCRITTO di un qualunque ClubIN (compreso MilanIN): Euro 5 per contributo evento + Euro 10 al locale per aperitivo

– Socio Effettivo (in possesso di regolare tessera per l’anno in corso) di un qualunque ClubIN ufficiale (compreso MilanIN): Euro 10 al locale per aperitivo.

Per chi lo desidera è possibile acquisire la tessera di socio effettivo di MilanIN durante l’evento, usufruendo da subito dell’ingresso scontato.

Teatro&Coaching: progetto Pilota

Grazie al sostegno e grazie ad una donazione in memoria di Natale Malvezzi, imprenditore e studente in Parma , e di sua moglie Luigina Pacini maestra alle scuole elementari , genitori e nonni, questo percorso è ora realtà.

Il percorso si propone di sostenere la crescita degli individui, in questo caso adolescenti, supportandoli a riconoscere, accogliere e utilizzare le proprie emozioni, al fine di aprirsi alle proprie abilità e punti di miglioramento per scoprire e quindi esprimere il proprio talento nella vita.
L’obiettivo è quello di creare uno stimolo per nuovi spazi d’azione, che conferiscano ai giovani la responsabilità di accesso al proprio futuro.
Il percorso è partito dalla scoperta delle proprie competenze emotive, si sono identificate le aree di miglioramento e si sono focalizzati gli obiettivi di sviluppo e di rafforzamento dei punti di forza di ogni singolo ragazzo, grazie al quale i partecipanti, sulla base di incontri individuali, hanno avuto modo di conoscere meglio se stessi e riflettere sui propri obiettivi di vita.
Sulla base degli obiettivi individuali si è iniziato a lavorare con il Group Coaching e il Teatro.

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La metodologia utilizzata nel Teatro Sociale è quella dell’educazione non formale e delle arti performative volte al miglioramento delle relazioni individuali e di gruppo. Sono utilizzati e sviluppati esercizi e attività esperienziali per stimolare i partecipanti a prendere una migliore consapevolezza di sé e delle proprie capacità di comunicazione.
L’utilizzo delle tecniche di coaching (ascolto attivo, domande, feed-back, passare all’agire) permette ai ragazzi di scoprire a che punto sono, i progressi fatti e dove vogliono arrivare, individuando eventuali aree di miglioramento e i passi necessari per farlo. Si focalizza Il tema delle emozioni legate ai sogni realizzabili, della fiducia nel futuro e della responsabilità, portando i partecipanti ad una crescita di competenze in ambito di cittadinanza attiva e di capacità di inserimento professionale, spirito critico e spirito di iniziativa, dando impulso al proprio orientamento scolastico.
L’esito finale, che avverrà al Teatro delle Briciole all’interno del progetto Meeting Giovani organizzato dall’AUSL di Parma, sarà la messa in scena del lavoro fatto dagli alunni di fronte ad un pubblico di coetanei.
Il primo atto concreto, creato, pianificato, sviluppato con consapevolezza del loro mettersi in gioco responsabilmente.

Mettere in scena le emozioni

Sabato 25 ottobre alle ore 16:30, io e Fabiola Nelli, presentiamo il nostro progetto “Mettere in scena le emozioni: Atti per realizzare il proprio futuro” nella cornice della seconda edizione della Coaching Expo: “ESSERE AL CENTRO” due giornate dedicate, dalle 10.00 alle 18.00, alla cultura e al business del Coaching, con ingresso libero.

Le parole chiave saranno: Intelligenza emotiva, Coaching, Teatro.

Il progetto si propone di sostenere la crescita degli individui, in questo caso adolescenti, supportandoli a riconoscere, accogliere e utilizzare le proprie emozioni, al fine di aprirsi alle proprie abilità e punti di miglioramento per scoprire e quindi esprimere il proprio talento nella vita.

Vogliamo creare uno stimolo per nuovi spazi d’azione, conferendo ai giovani la responsabilità di accesso al proprio futuro. Le arti performative favoriscono la scoperta e lo sviluppo di competenze personali e sociali, stimolando, la creatività, l’ascolto, l’attenzione, l’auto-imprenditorialità e l’assunzione di un ruolo attivo nella società. L’integrazione con il coaching permette di fissare la consapevolezza di quanto sperimentato, per iniziare a metterlo in pratica.

OBIETTIVI

Il nostro obiettivo è arrivare agli adolescenti con un approccio facile, divertente, attraverso laboratori di teatro ed incontri di Group Coaching.

Lavorando sull’Intelligenza Emotiva i ragazzi possono riconoscere le proprie emozioni, gestirle, capire ciò che fa star loro bene, in modo da credere alla propria realizzazione e ritrovare la motivazione, attraverso la scoperta della propria intelligenza emotiva, per andare avanti nel realizzare i propri sogni.

IL PERCORSO

Partendo dalla scoperta delle proprie competenze emotive, si vanno ad identificare le aree di miglioramento e si focalizzano gli obiettivi di sviluppo e di rafforzamento dei punti di

I mezzi utilizzati saranno: il teatro, il teatro sociale, l’arte performativa, la musica e la danza, in modo da coinvolgere la totalità dell’individuo, accrescendo le competenze trasversali e l’espressione creativa, focalizzandosi sulla scoperta del corpo come strumento di espressione, comunicazione e relazione.

Con il Coaching al gruppo, ed eventualmente al singolo, si focalizza Il tema delle emozioni legate ai sogni realizzabili, della fiducia nel futuro e della responsabilità, portando i ragazzi ad una crescita di competenze in ambito di cittadinanza attiva e di capacità di inserimento professionale, spirito critico e spirito di iniziativa, dando impulso al proprio orientamento scolastico.

L’esito finale sarà la messa in scena del lavoro fatto dagli alunni di fronte ad un pubblico. Il primo atto concreto, creato, pianificato, sviluppato con consapevolezza del loro mettersi in gioco responsabilmente.

Vieni a scoprire di più alla Coaching EXPO 2014!

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