Il Coaching e la responsabilità personale

Uno dei valori che mi sta più a cuore e sul quale mi sento fortemente impegnata è la responsabilità personale.

Casualmente, qualche giorno fa, mi sono anche imbattuta nell’indagine sui “Valori della Nazione” realizzata da VocAzione nel 2013 in Italia, in cui la responsabilità personale appare nella classifica tristemente al 48esimo posto (in Svizzera risulta al primo posto, in Svezia al quarto e negli Stati Uniti al sesto).

Questo fa intuire l’atmosfera pessimistica respirata dagli italiani, i quali si sentono poco protagonisti della vita politica, economica e sociale del nostro paese, dove le persone sentono di poter avere scarsa influenza su quello che gli accade, poco responsabili della propria vita, insomma.

In genere, se sentiamo di avere poco senso del controllo su qualcosa, siamo anche più portati a non assumercene la responsabilità.

Il coaching sostiene le persone nello sviluppare, tra le altre cose, la consapevolezza delle proprie risorse e la presa di coscienza della responsabilità personale.

Ma chi? Io?

Loto

Mi piacerebbe poter dire che ho sempre avuto questo tipo di consapevolezza, invece arrivata solo qualche anno fa, quando ho incontrato casualmente il coaching, nel bel mezzo di un percorso di crescita personale e spirituale.

In una delle prime sessioni di coaching (come coachee), dopo una lunga esplorazione di quella che era la situazione che io volevo migliorare arrivò la classica e doverosa (e, in quel momento, per me potentissima) domanda da coach “cosa puoi fare tu per risolvere questo problema?”.

Non ricordo esattamente cosa risposi, sempre che non sia rimasta a bocca aperta, ma ricordo perfettamente di aver pensato “Ma chi, io? Io non posso farci niente, non dipende da me!”.

Ero abituata a pensare di non poter avere impatto nella mia vita, o di averne solo in minima parte, spesso proiettavo all’esterno le responsabilità, e quella domanda, che sottintendeva la possibilità di agire in prima persona per cambiare la situazione, ebbe il potere di illuminarmi.

Da quando ho raggiunto questa consapevolezza ho imparato un nuovo modo di rapportarmi alla mia vita.

È spesso più facile pensare di non poter cambiare la situazione in cui siamo, il nostro carattere o il modo di rapportarci con gli altri e con la vita, e spesso ci rivolgiamo all’esterno per trovare i colpevoli dei nostri insuccessi o semplicemente i responsabili di quello che ci sta succedendo.

Il coaching aiuta a riflettere sulle problematiche e prenderne consapevolezza, ci sostiene nel focalizzare ciò che possiamo fare in prima persona per cambiare le cose.

In altre parole ci rende registi della nostra vita e più responsabili delle nostre azioni, capaci di cambiare noi stessi e di influenzare anche l’ambiente che ci circonda.

Il cambiamento di prospettiva di ogni singola persona può far cambiare la società intera.

In che modo il coaching stimola la responsabilità personale?

Sono diversi i modi in cui il coaching si rivela uno strumento utile per sviluppare la responsabilità personale.

Il coaching, innanzi tutto, attraverso l’utilizzo di obiettivi reali, stimola il senso del controllo.

Il coachee, grazie alle domande del coach, focalizza l’obiettivo desiderato, visualizza la situazione una volta raggiunto l’obiettivo, prevede i tempi, misura il suo impegno e riconosce il valore che egli stesso attribuisce alla sua meta.

Si assume la responsabilità, in altre parole, dedicando del tempo ed impegno alla realizzazione del suo progetto.

Inoltre, il coachee accresce la consapevolezza delle proprie potenzialità attraverso la scoperta delle personali risorse a disposizione e grazie alla ricerca delle sue capacità ancora da sviluppare.

Oltre a ciò, lo sviluppo e l’attuazione del piano d’azione portano ad esperienze di successo ed elevano il senso del controllo nelle persone, costruendo una maggiore fiducia nella propria autoefficacia.

Maggiore consapevolezza delle proprie capacità, maggior fiducia nell’autoefficacia, coinvolgimento nel proprio progetto, portano ad un maggiore senso di controllo, quindi ad una più impegnata responsabilità personale nella propria vita.

Un bellissimo aforisma di George Bernard Shaw recita: “Tutti danno sempre la colpa alle circostanze per ciò che sono. Io non credo nelle circostanze. Le persone che hanno successo nella vita sono quelle che cercano attivamente le circostanze di cui hanno bisogno, e se non le trovano le creano.

Ecco, io credo che sia proprio così. Il coaching è un potente strumento che aiuta a “creare le circostanze di cui abbiamo bisogno”.